Veganuary è una sfida: provare a mangiare vegano per un mese, il mese di gennaio. L’intento è quello di sensibilizzare le persone al tema dell’alimentazione consapevole, sia da un punto di vista etico che di impatto ambientale.
Perché nasce il veganuary
Il “Veganuary” – il mese di Gennaio dedicato alla cucina vegana (January + Vegan = Veganuary) – è un momento di sensibilizzazione promosso da Essere Animali, associazione che si occupa di salvaguardare i diritti degli animali, per avvicinare le persone ad uno stile di vita che tenga in considerazione sia l’aspetto etico che quello ambientale del consumo di carne.
La sfida nasce nel 2014 e si è rapidamente diffusa a livello globale: consiste nel provare a mangiare vegano per un mese, il mese appunto di gennaio. L’intento non è quello di convertire il mondo ad una alimentazione vegana, bensì quello di avvicinare le persone ad una alimentazione più consapevole, dimostrandone i benefici sia in termini ambientali che etici, oltre che di salute ed economici.
Il bello di questa sfida è che la si porta avanti assieme a migliaia di persone e con un valido sostegno da parte dell’organizzazione: a questo link, infatti, è possibile iscriversi e ricevere spunti e ricetti per una cucina semplice e vegan, alla portata di tutti.
L’intento di questa sfida è quella di avvicinare le persone ad una alimentazione più consapevole, dimostrando quanto sia semplice (oltre che gustoso) ridurre i propri consumi di prodotti di provenienza animale.

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Le ragioni alla base del Veganuary
Etica
Il movimento origina dalla questione etica verso gli animali che continuano ad essere sfruttati e maltrattati negli allevamenti intensivi, ricevendo un trattamento disumano. Ricordiamoci che il maltrattamento verso gli animali è un reato previsto dal nostro codice penale all’art. 544 ter c.p. Per tutti coloro che scelgono di mangiare carne, il consiglio è di rivolgersi sempre ad allevamenti o aziende agricole che operino in maniera etica, nel rispetto della vita e dell’ambiente.
Ambientale
Accanto alla questione etica, aspetto fondamentale della campagna è legato all’impatto ambientale di una alimentazione prevalentemente basata sul consumo di carne. Nel 2006 la Fao imputò al settore il 18% delle emissioni mondiali di gas serra, più che i trasporti.
Secondo i dati riportati da Greenpeace il settore agricolo è responsabile di circa un quarto delle emissioni globali di gas serra, delle quali oltre il 60% provengono dalla produzione, sempre più intensiva, di carne e derivati animali. La percentuale è destinata ad aumentare se non cambiamo rotta. Le emissioni legate alla produzione intensiva di carne derivano dai gas generati dagli animali durante i processi digestivi e dal deposito e spandimento delle enormi quantità di letame prodotte.
L’impatto sul clima passa anche attraverso la produzione di mangimi, che ha un impatto distruttivo sulle foreste e sul cambio di uso del suolo. Ridurre drasticamente il consumo di carne e compiere acquisti alimentari che premiano le produzioni ecologiche, aiuta a combattere il cambiamento climatico, proprio come andare a lavoro in bicicletta e ridurre il nostro consumo di energia.
Salute
L’OMS ha dichiarato più volte il legame tra eccessivo consumo di carni rosse e patologie cardiovascolari e oncologiche.
Nello specifico, il consumo di carne rossa è associato a un maggior rischio di morte prematura, e la Who considera la carne rossa lavorata un cancerogeno associato particolarmente al rischio di cancro al colon-retto. Per questo, il World Cancer Research Fund consiglia di limitarne il consumo al massimo a tre porzioni a settimana di carne rossa, circa 350-500 grammi.
Economica
E’ risaputo che l’acquisto di prodotti derivati da animali (dalla carne ai formaggi) ha costi più elevati rispetto a cereali, verdura e legumi. A tutti i benefici sopra riportati, dunque, si aggiunge anche quello economico per il nostro portafogli.
Di seguito lo spot di Tabitha Brown per il veganuary: “Nessuno è perfetto, proviamoci comunque”
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