Cos’è la Tampon Tax e come nasce storicamente

Per comprendere la Tampon Tax dobbiamo partire dalle basi. L’IVA (Imposta sul Valore Aggiuto) è un’imposta di natura europea, recepita dal sistema tributario italiano con il D.P.R. n. 633/1972. Si articola in 3 aliquote (scaglioni) principali, tutt’ora vigenti: l’aliquota minima al 4%, riservata ai prodotti di primaria importanza, l’aliquota ridotta al 10%,  riservata, ad esempio, ad alcuni prodotti alimentari e in altri casi particolari, e l’aliquota ordinaria al 22% , destinata ad ogni altro prodotto su cui non si applichi nè l’IVA minima nè quella ridotta. 

La discussione sull’allocazione dei prodotti nelle differenti aliquote, portò, seguendo il principio di esclusione, ad allocare tutti quanti i prodotti igienico sanitari tra i beni di non primaria importanza. Questo sia a causa del contesto socio familiare centrato su una netta distinzione di ruolo in base al genere, cosicché se all’uomo spettava il dovere del “lavoro” alla donna spettavano i doveri di cura dei membri della famiglia e le mansioni domestiche; sia a causa della notevole sotto-rappresentanza del genere femminile e delle nuove generazioni entro le istituzioni che le ha rese spesso miopi ai bisogni, alle fragilità e alle necessità proprie di una porzione della popolazione. 

Così un po’ perché il funzionamento, la cura e l’igiene degli organi genitali era “affare privato” e un taboo per la collettività, un po’ perché a fornire, pulire e a far indossare i prodotti igienico-sanitari necessari per le differenti funzioni biologiche (dai pannolini per i minori, ai pannoloni per l’incontinenza della quarta età, sino ai prodotti per le mestruazioni) c’era la donna di casa e non gli uomini e quindi, la porzione principale dei parlamenti, essendo di genere maschile, semplicemente ignorava il bisogno manifesto, i prodotti igienico sanitari finirono con l’esser tassati più dei francobolli da collezione. Il che è assurdo perché la salute non riguarda chi ha un bisogno specifico ma l’intera collettività, per la tutela della dignità dell’essere umano.

Il nostro sistema sanitario è uno dei pochi al mondo a seguire il principio di universalità e gratuità della cura, in linea con la Costituzione che tutela il diritto alla salute. La battaglia contro la Tampon Tax riguarda ognuno di noi, in quanto esseri umani: nessun* può scegliere se e quando avere le proprie funzioni biologiche ma il nostro Stato può scegliere se e quanto tassarle. Quindi come si può accettare che siano tassati come beni superflui, quei prodotti, cui non uso, comporta il rischio di malattia? Poi, viste le funzioni involontarie specifiche del corpo femminile è anche, ma non solo, un tema di pari opportunità!

Come mai dal ’73 non vi è mai stata nessuna modifica sulla Tampon Tax e ad oggi vige ancora una suddivisione della tassazione IVA così anacronistica?

“Permettetemi una battuta – prende la parola Laura – …di modifiche normative ce ne sono state in realtà, basti pensare al tartufo che recentemente è stato detassato sino al 5%!”

E’ interessante notare che in quasi tutti i Paesi, il riconoscimento di questi prodotti come beni essenziali è stata conseguente alla mobilitazione della società civile, frutto del cambiamento dei modelli socio familiari e del progresso negli stili di vita.  Così anche  da noi, il movimento “STOP tampontax” nato come battaglia per l’abbassamento dell’IVA e il riconoscimento di questi prodotti come essenziali, è ben presto diventato simbolo della campagna per la ricalibratura del nostro welfare.

Fenomeni come il cambiamento climatico, i flussi migratori, la rivoluzione digitale, l’asimmetria demografica e occupazionale, stanno cambiando il Mondo e generando effetti che ci toccano e che tocca a noi affrontare  per permettere uno sviluppo sostenibile e equo tra generi e generazioni. Serve una riforma delle politiche di welfare, istruzione, conciliazione, famiglia, lavoro, sanità, servizi sociali, pensione per ricalibrare il nostro sistema di protezione sociale nato a inizio novecento per tutelare il “lavoratore di casa” e quindi, di rimando, la sua famiglia. Non dobbiamo sacrificare ma ricalibrare il nostro si sistema di protezione sociale sui nuovi modelli socio-culturali.economici affinché ognuno sia incluso e tutelato. Un esempio? Un nuovo statuto dei lavoratori che riconosca diritti e tutele minime a ogni lavoratore e lavoratrice a prescindere dalla forma contrattuale.

Come è possibile cambiare le cose?

Lucrezia spiega di essere contenta che la risposta a questa domanda Tocca a Noi sia riuscita a darla prima nei fatti e poi, dopo, spiegandola a parole. L’unico modo per cambiare le cose è fare qualcosa, di certo stare fermi non porta a niente. Attivarsi, partecipare è fondamentale, ognuno nel suo ambito.

Lo abbiamo dimostrato con il Tampon Tax Tour, aiutando centinaia di Comuni a mobilitarsi per la campagna contro la Tampon Tax. Ognuno di loro ha trovato una strategia per rendere concreto ciò che rivendicavano a livello nazionale, ognuna delle amministratrici e degli amministratori che abbiamo incontrato in questi mesi, e che continuiamo ad incontrare, è stato fondamentale per riuscire a portare a casa questo primo risultato ottenuto: il Governo ha deciso di abbassare l’IVA sui prodotti igienico sanitari femminili dal 22% al 10% . L’ultima parola, ovviamente, spetta al Parlamento.

La richiesta – di Tocca a Noi e dell’Unione Europea che tramite la Direttiva 2006/112/CE ha caldamente invitato tutti gli Stati europei ad abbassare l’imposta sui prodotti mestruali – era quella del 5%, per portare questi prodotti nella fascia a cui dovrebbero appartenere, quella dei cd. beni essenziali. Aspettiamo la conferma del Parlamento, dopodiché continueremo a percorrere la strada di un ulteriore abbassamento dell’IVA sui prodotti igienico sanitari femminili e non solo, perché ricordiamo che anche pannolini e pannoloni sono sottoposti ad un’IVA del 22%, nonostante siano necessari per la salute di ogni corpo.

Tocca a Noi: come nasce l’associazione

L’associazione Tocca a Noi nasce per promuovere partecipazione e stimolare un’azione legislativa su temi civili e sociali. Siamo partiti con la campagna contro la Tampon Tax per garantire un diritto sociale, quale il diritto alla salute, un’igiene intima sicura, per abbattere una disuguaglianza socio-economica.

Con il Tampon Tax Tour, è stato fatto il giro d’Italia, con zaino in spalla all’insegna della sostenibilità ambientale, per mappare le esperienze degli Enti territoriali che si sono mobilitati contro la Tampon Tax, e stimolare nelle piazze una riflessione sulla necessità di rimodulare questa imposta, volendo anche soffermarci su momenti di normalizzazione sul tema-tabù delle mestruazioni. L’intento è promuovere un nuovo ciclo nell’approccio, creando un ponte tre istituzioni e piazze, dove generi e generazioni si sostengono, affrontando temi che ci toccano e per i quali tocca a noi scendere in campo, calando nel locale le istanze nazionali.

In giro per il Paese c’erano Lucrezia Iurlaro, Presidente dell’Associazione e Laura Sparavigna, Consigliere Comunale a Firenze: l’associazione è tuttavia composta da molte altre persone: c’è chi studia e chi lavora. Ognuno ha messo a disposizione le proprie competenze per unirsi a questo progetto che dopo essere arrivato in Parlamento e al Ministero dell’Economia e delle Finanze continua ad andare avanti. 

Come è possibile sostenere il lavoro di Tocca a Noi

E’ possibile attivarsi, nei modi che si preferisce. Smettere di delegare a qualcuno “sopra di noi”. Ci sono i partiti, i movimenti studenteschi per i più giovani, le associazioni dei territori. Ogni luogo democratico dove si può dare il proprio contributo è importante; inoltre, fare rete è fondamentale per riuscire a vincere certe battaglie e per promuovere campagne di questo tipo!

L’invito rivolto a tutt* è quello di rimanere aggiornat* (anche sui social e tramite la newsletter) poiché a breve ci saranno grosse novità sul progetto e sull’organizzazione.

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