Neanche un mese fa Milano figurava in cima alla classifica del Sole 24 Ore in qualità di città con la migliore qualità della vita su tutto il territorio nazionale. A bilanciare questo giudizio basato su indicatori forse un po’ generalizzati, c’è il livello di inquinamento a Milano che sta raggiungendo i massimi storici.
Milano: città con la migliore qualità di vita, ma…
A Milano si sta discretamente bene. Quantomeno, meglio rispetto a tante altre città: è culturalmente attiva e piena di iniziative, discretamente collegata e con eventi per tutti i gusti. Tuttavia, Beppe Sala – già all’esito del conferito primato – aveva sollevato la questione ambientale. A Milano, infatti, il problema dell’inquinamento non è un segreto.
L’Associazione Cittadini per l’Aria (www.cittadiniperlaria.org) ha sollevato la questione. Si tratta di un gruppo di cittadini che si battono per il diritto (sacrosanto) di respirare aria pulita. L’allarme testualmente “Dal 28 dicembre scorso a oggi sono stati superati ogni giorno i limiti di legge sullo smog, superando persino i livelli delle megalopoli cinesi”. “Ogni milanese in media perde un anno e mezzo di vita a causa dello smog; Milano è la 22esima città al mondo per tasso di mortalità da smog e la numero uno per tasso di mortalità da smog derivante da trasporto”.
I livelli di inquinamento ad oggi sono veramente alti: di seguito una immagine presa sul sito https://www.amat-mi.it/it/ambiente/bollettino-qualita-aria/ con riferimento alla data odierna (16 gennaio 2020).

“I dati non sono precisi”
Mi è capitato sentire persone commentare che i dati “non sono precisi”. Può essere.
Eppure vivo a Milano e quest’aria pesante la sento, così come la sentono anche amici e colleghi con cui ho avuto modo di confrontarmi. Probabilmente è vero che i numeri non sono precisi, ma mi fido di come mi sento e un’aria così pesante non penso di averla sentita prima. Nasi intasati, mal di testa costanti, tosse e gole “che grattano”. Questi numeri (precisi o meno che siano) sono solo una ulteriore conferma del fatto che a Milano l’aria si sia fatta decisamente pesante.
Di chi sono le responsabilità?
A mio personale avviso, ritengo siano di tutti noi. “La società”, che tutti additiamo come crudele fautrice di molteplici danni, cos’è se non l’insieme di tutti i consociati, ovvero noi? Credo che tutte le parti coinvolte giochino un ruolo fondamentale: le amministrazioni comunali e provinciali, i cittadini in qualità di individui da un lato e in qualità di educatori delle generazioni più giovani dall’altro.
Ricordiamoci inoltre che i cambiamenti climatici (anch’essi causati dall’uomo) contribuiscono a modifiche meteorologiche quali lunghi periodi di siccità che sicuramente non agevolano la pulizia dell’aria.
Le amministrazioni locali
Le amministrazioni locali si cono già mosse per migliorare lo status quo. Sono stati investiti 2 miliardi di Euro per sostituire i bus ATM con veicoli elettrici, oltre al piano di raggiungere anche le aree più periferiche con la metropolitana. Altro obbiettivo è quello di potenziare il car sharing e mettere in atto tutti i provvedimenti più idonei a disincentivare l’utilizzo di veicoli privati e dunque maggiormente inquinanti.
C’è inoltre in cantiere un finanziamento per i condomini che cambiano caldaia abbandonando il gasolio e la creazione dell’Area B, la quale limiterà l’accesso alla città per i veicoli più inquinanti.
Eppure tutti questi meravigliosi e lungimiranti progetti non sono sufficienti poiché richiedono tempo per realizzarsi ma il problema di Milano è adesso. Il tasso di motorizzazione della capitale padana è il più alto tra le capitali europee.
Sarebbe necessario, ad esempio, potenziare i mezzi per incentivare le persone a preferirli all’automobile o moto privata – vi assicuro che prendere il 14 all’ora di punta è paragonabile all’entrare in un girone dell’inferno.
Aumentare le piste ciclabili, affinché i cittadini si sentano sicuri ad utilizzare la bicicletta in una città trafficata come Milano senza rischiare la vita. Circostanza drammatica accaduta episodicamente negli anni recenti.
Infine piantare più alberi i quali sono in grado di ripulire tonnellate di aria e coadiuvare nel mantenimento di un livello di qualità dell’aria dignitoso.
I cittadini
Il livello di consapevolezza riguardo temi ambientali, forse, è ancora un po’ basso. Siamo abituati ad essere comodi, a prendere singolarmente automobili che ci portino ovunque e ci spazientiamo facilmente. Partendo dal presupposto che ognuno di noi, singolarmente, ha un impatto ambientale, ricordo che è partendo dalle proprie abitudini che si raggiunge il cambiamento.
Imparare a scegliere la bicicletta, una passeggiata, uno sharing di automobile o motorino elettrico, i mezzi pubblici al posto della propria auto con la quale recarsi singolarmente a lavoro, sarebbe già un enorme cambiamento. Oppure imparare a condividere l’automobile con colleghi o amici che lavorano nella stessa zona, potrebbe ridurre il traffico da un lato e aiutarci a risparmiare dall’altro.
Imparare ad abbassare o spegnere i riscaldamenti non necessari, ricordarsi di spegnere le luci che non ci servono.
Sono tutte piccole abitudini, che non costano niente in termi di impegno ma hanno dei grandi costi in termini ambientali. Dovremmo iniziare ad assumerne consapevolezza.