Caretta Calabria Conservation è un’associazione no profit che, sulla costa ionica di Reggio Calabria, si adopera per la salvaguardia della tartaruga marina Caretta Caretta. In questa intervista, Alessandra Peluso, biologa della conservazione, ci racconta quali sono le minacce a cui sono sottoposti questi animali.
Come nasce Caretta Calabria Conservation
“L’associazione – racconta Alessandra parte del team della Onlus – nasce nel 2012 da un gruppo di biologi marini, biologi della conservazione e naturalisti. Si avvale ogni estate di un numero sempre maggiore di volontari che giungono da ogni parte d’Italia”. Tutti i fondatori, nel dar vita a questa realtà che si trova presso la stazione ferroviaria di Capo Spartivento (il punto più a sud dello stivale!) è legato all’amore per questo affascinante animale unito a quello per il territorio calabrese, ricco di storia e meraviglie naturali.
La mission e le attività della Onlus
La tartaruga Caretta caretta è un rettile preistorico che nidifica annualmente in Calabria, ormai annoverata tra le principali aree di nidificazione della specie in Italia. La principale mission della Onlus è proprio quella di salvaguardare questa specie tramite attività di conservazione. Queste non si limitano solo al monitoraggio attivo di più di centinaia di km di costa, bensì comprendono anche la gestione dei nidi, la loro messa in sicurezza e, non di meno, la pulizia delle spiagge: proteggere una specie animale e vegetale, infatti, significa anche preservare il suo habitat.
Le attività dell’associazione continuano tramite la ricerca attiva delle tracce, che le femmine di Caretta caretta lasciano sulla spiaggia in seguito alla deposizione delle uova. Tale ricerca viene eseguita con fat bike, droni o a piedi, alle prime luci dell’alba. Fondamentale per il team di Caretta Calabria Conservation è che il monitoraggio venga fatto tutti i giorni per intercettare il maggior numero di nidi e non perderne nessuno. Le tartarughe iniziano a deporre le uova dalla fine di maggio, fino ad agosto inoltrato. Da fine luglio ad ottobre inoltrato, iniziano le schiuse dei piccoli che avvengono dopo circa 45-50 giorni di incubazione.
La gestione e fruizione, spesso anche pubblica, dei nidi e tutte le attività di campo e di divulgazione e didattica, sono portate avanti anche grazie all’aiuto di molti giovani volontari che da luglio a settembre, scelgono di dedicare il loro tempo alla conservazione di questa specie, fortemente minacciata dalle attività antropiche e dalla cattiva gestione di habitat marino costiero, nonché dall’inquinamento da plastica e attrezzature da pesca abbandonate in mare, le famose ghost nets.
Durante tutto l’anno, invece, il team svolge attività di sensibilizzazione, divulgazione e didattica tramite i canali web e social e dalla primavera direttamente presso il Museo del Mare di Brancaleone.
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La tartaruga Caretta caretta: le minacce e la salvaguardia
“La tartaruga marina Caretta caretta è l’unica specie, delle 7 che abitano i mari del mondo, a nidificare lungo le coste della penisola italiana. Tanto carismatica quanto vulnerabile – spiega Alessandra – la tartaruga comune durante la sua vita affronta lunghe migrazioni. Dopo la fase di deposizione lungo le nostre coste è solita spostarsi lungo le coste della Grecia, Libia e Turchia per rifocillarsi nelle aree di foraggiamento. Interessante è notare quanto mistero avvolga i primi anni di vita dei piccoli di tartaruga marina: una volta abbandonata la spiaggia natale non si sa bene dove siano diretti tanto che questi anni sono detti “Lost Years”.
Le attività di conservazione della specie Caretta caretta sono necessarie in quanto la specie è definita”Vulnerabile” dalla Red List of Species dell’IUCN (International Union for Conservation of Nature and Natural Resource) e soggetta a molte minacce di origine antropica, che coinvolgono anche la salute degli habitat marini costieri, tanto che la tartaruga è inoltre tutelata da convenzioni a livello nazionale e internazionale. L’inquinamento da plastica, il cambiamento climatico e l’erosione costiera assieme alla pesca illegale e all’ insidiosa presenza delle ghost nets in acqua, rappresentano le principali minacce.
Solo nel Mar Mediterraneo le tartarughe catturate con i più svariati metodi di pesca sono circa 150000. Di queste 33000 restano uccise ( fonte Carpentieri et al. 2020). Ma purtroppo le minacce non terminano qui.
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Il passaggio (illegale) di mezzi pesanti sulle spiagge, che distrugge i nidi di tartaruga
Il traffico di mezzi pesanti sugli arenili è l’ennesima attività ludico ricreativa, abusiva e fuorilegge, di privati. Essa si somma all’attività di pescatori abusivi e altri fruitori della spiaggia che si recano in spiaggia con il proprio mezzo.
Questi soggetti compiono queste attività in barba a leggi, come il codice di navigazione e il codice della strada che vietano tali attività. Il team della Onlus ha rivolto una lettera al Ministero dell’Ambiente, alla Regione Calabria , e agli enti preposti alla gestione del Demanio Marittimo. Non è la prima volta che Caretta Calabria denuncia queste attività, chiedendo l’intervento delle forze dell’ordine.
Come sostenere Caretta Calabria Conservation
Uno dei modi più interessanti per sostenere l’Associazione è partecipare ai Campi di Ricerca e Formazione da luglio e settembre. Qui sia studenti, sia famiglie con bambini, partecipano attivamente alla conservazione della tartaruga marina affiancando il team di esperti della Onlus durante tutte le attività diurne e notturne.
Esiste inoltre la possibilità di fare donazioni libere , devolvere il 5X1000, o acquistare gadget (come magliette o borracce) il cui ricavato va a sostegno della Onlus. Infine esiste la soluzione “Adotta una tartaruga marina.
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