Sembra incredibile ma esistono ancora persone che additino la questione dei “cambiamenti climatici” come mera propaganda. Nonostante più di 11mila scienziati abbiano unanimemente dichiarato emergenza climatica, nonostante i disastri ambientali che accadono quotidianamente nel mondo. Forse sono troppo lontani da casa nostra? Ormai non più. A distanza di un anno da Vaia, la tempesta che ha distrutto oltre 42mila alberi nelle dolomiti, proprio in questi giorni Venezia ha raggiunto dei livelli di acqua alta ai massimi storici. Cambiamenti climatici e Venezia: ecco cosa sta accadendo.
Le nostre responsabilità
Quando leggo le notizie sui giornali, tendo sempre a confrontare più fonti, nazionali e non, di modo da poter formare un’opinione adeguata, scandagliando le informazioni con senso critico. Poiché la comunità scientifica internazionale, che ritengo essere una fonte discretamente attendibile, è concorde a dichiarare (al 97%) che i cambiamenti climatici in atto scaturiscono dall’irresponsabilità umana che, a partire dall’epoca industriale, si è rivelata inabile nel tutelare il proprio habitat (unica specie tra tutte che pare aver smarrito l’istinto di sopravvivenza), mi sento abbastanza sicura di poter affermare che è ora di assumerci le nostre responsabilità e agire di conseguenza.
Con l’industrializzazione e l’avvento del capitalismo e della produzione di massa di beni di ogni sorta (alimentari, ma non solo) abbiamo provocato – oltre a ingenti danni all’ecosistema naturale per via dei rifiuti dispersi nell’ambiente – l’innalzamento della temperatura terrestre. Questo ha causato gravi squilibri all’interno dell’atmosfera, con il risultato di disastri ambientali a cui, purtroppo, ci tocca assistere ormai su base quasi quotidiana. Per non parlare degli equilibri geopolitici che si andranno ad alterare in maniera sempre più importante: se ne potrebbe parlare a lungo, ma non in questa sede. Oggi mi preme condividere quello che sta accadendo a Venezia.
Cambiamenti climatici e Venezia: cosa accade in queste ore

Ho un’amica, Giulia, che vive a Venezia e che ha scelto di raccontare quello che sta accadendo in questo momento. Confesso che nell’ascoltarla ho avuto un brivido: i risvolti di questo problema sono davvero numerosi, cercherò dunque di andare con ordine.
Quando a Venezia piove, il livello dell’acqua si alza: non è un segreto. Giulia ha avuto la pazienza di spiegarmi il fenomeno dell’acqua alta nella città lagunare: l’acqua che cresce fa parte del “respiro lagunare” ovvero un delicato equilibrio tra le acque dolci dei fiumi e l’acqua salata. Questo equilibrio è stato alterato man mano negli anni dall’intervento dell’uomo: tra gli anni ’60 e ’70, ad esempio, è stato scavato il canale dei petroli a Marghera per permettere alle petroliere di entrare in città (stesso percorso che vorrebbero far fare alle grandi navi, il cui ingresso è un altro grande problema di Venezia). Questo ha comportato una prima grande alterazione dell’ecosistema naturale: ha provocato infatti la completa sommersione delle barene (terre emerse) della laguna sud.
Sono svariati i fattori che concorrono al fenomeno: venti, maree lunari, condizioni metereologiche, il fetch (zona d’azione disponibile per il vento), il globale – seppur lento – innalzamento dei livelli del mare ed il contributo dell’uomo. E’ dunque un fenomeno poco prevedibile, se non circa tre ore prima del suo avvento. Quando ciò accade, a Venezia suona un primo allarme per cui significa che l’acqua si è alzata fino a 110 cm, un secondo 120, un terzo 130 e un quarto fino a 140 cm: non sono previsti ulteriori suoni per un’innalzamento oltre i 140 cm, il che ha impedito alle persone di avere una corretta consapevolezza del fatto che ieri il livello dell’acqua è arrivato a 187 cm, sono quasi due metri di acqua.
Le piogge torrenziali che stanno avendo luogo ora e continueranno i prossimi giorni, hanno una portata nettamente superiore alla media. Sul sito del Comune di Venezia (che consiglio di visionare per avere dati scientifici alla mano) è possibile reperire il bollettino dell’acqua alta: dati da capogiro, si arriva oltre al metro e mezzo sopra il livello del mare. L’allerta meteo prevede raffiche di vento più forti di quelle che nell’ottobre 2018, esattamente un anno fa, hanno letteralmente spazzato via oltre quarantaduemila alberi dalle dolomiti, provocando gravi danni permanenti a causa del dissesto idrogeoloco. Infatti, una delle funzioni degli alberi (oltre quella fondamentale di pulire l’aria che respiriamo) è quella di tenere ben saldo il terreno che ormai, nelle zone colpite, è a rischio smottamenti. Si parla di una velocità attorno ai 200km orari.
Conseguenze collaterali
Non da ultimo Giulia, giustamente, osserva che sono numerosi i risvolti di questo disastro: dalla plastica dispersa in mare alle fognature. La città è colma di venditori abusivi di “copri-scarpe” di plastica usa e getta, venduti salatamente per poter camminare nell’acqua, i quali vengono puntualmente dispersi nell’ambiente al termine dell’utilizzo.
Ancora peggio, quando l’acqua raggiunge livelli inaspettati come quelli di ieri, tutte le acque delle fosse biologiche dei locali e delle abitazioni che raccolgono le acque nere, strabordano nelle strade “ricoprendole letteralmente di merda”.
Quando l’acqua è così alta, inoltre, il livello non scende mai a zero il flusso quindi si rischia di arrivare ad avere addirittura 12 ore consecutive di acqua alta, immobilizzando del tutto un’intera città.
Inoltre, svariate attività hanno visto i propri elettrodomestici (frigoriferi e forni) del tutto distrutti: seppur sopraelevati dal suolo, l’acqua così alta li ha inevitabilmente danneggiati. Senza contare l’enorme spreco alimentare in diretta conseguenza di questi danneggiamenti. E’ andata via la luce in molte abitazioni e anche il gas, impedendo a molti riscaldamenti di funzionare. Insomma: un vero e proprio disastro.
Cambiamenti climatici e Venezia: gli insegnamenti di una città
Un’interessante affermazione di Giulia, nei suoi racconti, è che vivere a Venezia è in grado di insegnare quanto l’uomo possa essere inerme di fronte a questi fenomeni ambientali.
Ho scelto di condividere questi racconti su quanto sta accadendo a Venezia, grazie a un’amica che ci vive da molto tempo, al fine di passare il messaggio che la tutela dell’ambiente è un vero e proprio dovere, al fine di tutelare noi stessi: interventi umani irragionevoli che danneggiano l’ecosistema, abitudini sbagliate e inquinamento provocano disastri in cui poi siamo noi stessi a rimetterci in prima persona.