Tra i tanti strumenti che abbiamo a disposizione per iniziare a ridurre il nostro impatto ambientale a titolo individuale, uno particolarmente divertente e stimolante è autoprodurre gran parte dei prodotti per cui spesso ci rivolgiamo alla grande distribuzione: la sorpresa è che spesso l’autoproduzione è molto più semplice di quanto possiamo pensare! Elisa Nicoli, guru in materia, ci racconta come.

Chi è Elisa Nicoli?

Scrittrice e regista di documentari, Elisa è una donna profondamente appassionata di ecologia che potrete conoscere approfonditamente tramite il suo sito Autoproduco . “Credo di essere nata con questa sensibilità alle tematiche ambientali, – raccconta Elisa – un po’ per la famiglia, con una madre cresciuta con altre 9 persone in montagna, dove lo spreco non era contemplato, un po’ per la mia maestra delle elementari, tuttora un’ambientalista combattiva“.

Sin da giovanissima, quando è uscita di casa a 19 anni, Elisa ha portato avanti un percorso di acquisti responsabili: partendo dal biologico, per arrivare a rapportarsi direttamente ai produttori tramite il mondo dei GAS (Gruppi di Acquisto Solidali). Tuttavia, come racconta lei stessa, probabilmente il suo più grande apporto alla riduzione dell’impatto ambientale personale è legato alla passione per l’autoproduzione.

.

Autoproduzione: i primi passi

Autoprodurre significa, appunto, produrre a livello domestico beni che generalmente acquistiamo presso la grande distribuzione. Spesso, con pochi semplici ingredienti naturali e facilmente reperibili, è possibile produrre in autonomia tanti prodotti per l’igiene della casa e della persona altrettanto efficaci, oltre che, naturalmente, generi alimentari. Il consiglio, come per tutto, è sempre quello di partire da cose semplici e pian piano, nel tempo, inespertirsi.

Elisa racconta di essersi avvicinata all’autoproduzione quando è andata a vivere a Roma. “Mi ero appena laureata e stavo cominciando a guadagnare i miei primi soldi – spiega Elisa – troppo pochi per poter comprare prodotti biologici del supermercato, che all’epoca (2006) a Roma erano rari. Esplorando la città ho scoperto i mercati rionali, con i produttori locali, biologici e la possibilità di comprare le materie prime, invece dei prodotti finiti“.

Sempre a Roma Elisa impara a fare il sapone in un centro sociale: questo è stato il primo grande passo verso il mondo dell’autoproduzione: cosmetici e detergenti per la casa, i preferiti di Elisa.

L’autoproduzione è un percorso: ci sono cose semplici e altre più difficili per cui servono molte competenze che abbiamo smarrito di generazione in generazione. “Una volta apprese le basi, tuttavia, la si può fare diventare un’attività del tutto naturale” conferma Elisa.

“Reperire le materie prime – continua – può essere difficile in determinati contesti. Dove vivo io, a Bolzano, ho a disposizione numerosi negozi di prodotti sfusi e persino un negozio che vende materie prime per la cosmesi in piccole quantità, sfuse o in vetro. Non in tutta Italia sono possibili tutti questi lussi. Esiste comunque la possibilità di acquistare le materie prime online, magari in gruppo, riducendo quindi l’impatto della spedizione“.

.

I benefici dell’autoproduzione

I vantaggi dell’autoproduzione sono innumerevoli: oltre a recuperare un saper fare, che giova anche all’autostima, possiamo mangiare e prenderci cura del nostro corpo nella maniera più naturale possibile.

Acquistare materie prime di qualità, coltivate in maniera biologica giova all’ambiente e alla nostra salute. Senza più delegare ad aziende terze da cui acquistiamo prodotti ad occhi chiusi, senza conoscerne le componenti o le filiere produttive, ma scegliendo di riprendere il controllo della nostra vita.

Il consigli di Elisa

Prima di tutto Elisa consiglia di andarci piano: può spaventare la mole di nozioni che servono per farsi in casa le cose: cibo, cosmetici, detersivi… possiamo iniziare dal settore che ci è più congeniale che per ciascuno è diverso

Inoltre è importante affidarsi a persone competenti per il reperimento delle ricette. Ad oggi online si trova veramente di tutto e la maggior parte delle informazioni sono scopiazzature fatte male da persone che non hanno nessuna nozione di chimica e che probabilmente non usano neanche per se stessi le ricette che propongono. Trovare le giuste fonti, sempre.

“Rifiuti Addio”, il libro

Rifiuti Addio è il libro che Elisa Nicoli ha pubblicato assieme a Marinella Correggia: Marinella si occupata della parte più informativa e giornalistica, Elisa di quella pratica. Il libro è sostanzialmente un compendio di come approcciare la propria esistenza riducendo il nostro impatto a partire dalla nostra produzione individuale di rifiuti, e avvicinarsi ad un percorso di ecologia profonda.

Una vera e propria filosofia che contempli ogni aspetto della vita: dal cibo al vestire, passando per i trasporti e i consumi responsabili ad ampio spettro… senza impazzire e compatibilmente con le risorse a propria disposizione: c’è chi sceglierà di essere vegano, ma prenderà l’aereo spesso (una volta finita la pandemia). C’è chi farà acquisti socialmente responsabili in ogni ambito, tranne quello tecnologico. C’è chi acquisterà solo vestiti con materiali naturali e creati con criteri fair trade, ma mangerà onnivoro. L’importante è che ciascuno inizia ad assumere un po’ di consapevolezza in più e faccia la sua parte, senza stressare se stessi e le persone che ci circondano. 

.

.

One Comment

  1. Natacha Rizzi

    Grazie Elisa per quelli che sta insegnando! Io e mio marito abbiamo deciso, dal 2018, di vivere in baita in collina, ci vogliono 15 min a piedi per arrivarci ma siamo circondati dalla foresta e cerchiamo di ridurre anche i nostri bisogni, l’impatto sull’ambiente. Per esempio, usiamo l’acqua piovana per l’orto e l’acqua potabile viene usata solo per cucinare e bere.
    Mangiamo pica carne e tra poco alleveremo api e galline per diventare ancora più autosufficienti. Usiamo solo prodotti a basso impatto ambientale. Ad esempio: usiamo solo il sapone di Marsiglia, a base di olio di oliva, per lavare i vestiti ma anche i piatti. Insomma, sappiamo che si può dare ancora di piu’ma, passo dopo passo ci arriviamo.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *